In un articolo precedente ti ho parlato del perché conviene affittare casa e non in una casa di proprietà. Se questo concetto poteva sembrarti assurdo e fuori dal comune, cosa ne pensi se ti dicessi di vendere la tua casa per andare in affitto? Forse penserai che sono proprio un matto.
Lo so, non sto parlando di una scelta convenzionale. Non tutti comprenderanno, ma se sei finito su questo articolo forse è perché in fondo sai che esistono opzioni differenti rispetto a quelle che vuole imporci la società: se tutti fanno una cosa, non vuol dire necessariamente che sia anche corretta.
Vendere casa per andare in affitto è ancor di più una scelta che pochi capiranno, soprattutto qui in Italia, paese di tradizionalisti e di investimento sul mattone come àncora di certezza e non come la trasformazione di risparmio in capitale.
Per cui vendere una casa di proprietà per andare in affitto, pagando un canone di locazione, che senso avrebbe? Scopriamolo insieme.
Perché vendere casa e rimanere in affitto
Oltre agli aspetti legati al territorio e alla cultura, ci sono alcuni casi in cui vendere una casa per andare a vivere in affitto può rivelarsi un ottimo investimento. Tutto dipende dalla tua capacità di reinvestire bene il denaro ottenuto dalla vendita di casa tua.
“Se vado in affitto, devo pagare il canone di locazione. Non ottengo nulla in cambio e in 20 anni finirei per aver speso tutta la cifra che ho ottenuto dalla vendita di casa mia per pagare l’affitto” è un ragionamento sbagliato.
O meglio, sarebbe corretto se stai pensando di tenere fermo sul tuo corrente l’ammontare di denaro che hai ottenuto dalla rivendita. Questo sì. Ma la regola numero 1 per avere successo finanziariamente è: “Mai tenere i soldi fermi, falli lavorare”
Immobilizzare i risparmi è sempre uno spreco per diversi motivi. In primis, perché tenere fermi i propri soldi equivale a perderli a causa dell’effetto inesorabile ed incontrastabile dell’inflazione (quel fenomeno che indica una diminuzione del potere d’acquisto della moneta di un paese con il passare del tempo).
In secondo luogo, poiché reinvestendo quel denaro potresti ripagarti il canone dell’affitto, e non solo.
Ipotizziamo che per andare in affitto in una casa da 100.000 € dovrai pagare 500 € al mese di canone di locazione (6.000 € all’anno).
Ora supponiamo che anche la casa di proprietà che hai venduto abbia un valore di 100.000 €.
In questo caso, per pareggiare il costo netto dell’affitto (6.000€ l’anno), dovresti ottenere una redditività del 6% sul tuo capitale.
Se ti dicessi che reinvestendo lo stesso ammontare in un appartamento da mettere a reddito, per esempio a studenti, puoi affittarlo a un canone di 400 € a stanza? Ora ipotizza di avere a disposizione 3 stanze. Sei arrivato a 1.200 € al mese (14.400 € all’anno). Molto più del doppio del costo del tuo affitto.
A tutto questo devi anche aggiungere una maggiore flessibilità che ti concede l’affitto rispetto alla casa di proprietà: in futuro potresti avere necessità di cambiare città per esigenze lavorative oppure pretendere una casa con il giardino fuori dal centro città. Con l’affitto potrai velocemente optare per una nuova soluzione senza restare bloccato con le tempistiche di vendita o i ripensamenti.
Quindi vendere casa per andare in affitto?
Ovviamente sì, ma servono competenze e strategia.
Affittare un appartamento al prezzo di 400€ a stanza è possibile, ma non per tutti.
Per prima cosa, dovrai porti alcune domande per individuare il tuo pubblico: “Qual è l’utente a cui vuoi rivolgerti? Qual è il tuo target?”
Per dare una risposta corretta, dovrai individuare la rappresentazione astratta del cliente tuo ideale, fondata su dati sia qualitativi che quantitativi, provenienti da ricerche di mercato e sui concorrenti e profili di clienti attuali.
Una volta individuato esattamente a chi vuoi rivolgerti, dovrai costruire tutto il resto, perfezionando il tuo prodotto/servizio in base alla tua audience.
Nel mio caso, con il brand Students’ Home ho scelto di rivolgermi a un target ben preciso: gli studenti fuori sede medio-alto spendenti. Di conseguenza, ho pensato a un prodotto finale con formula senza pensieri e ogni tipo di comfort: stanze in appartamenti ristrutturati e arredati a nuovo nei pressi dell’università, con formula All Inclusive. Ma i vantaggi non finiscono qui: ogni studente firma un contratto legato esclusivamente alla propria stanza per cui sta pagando l’affitto, svincolandolo da ogni onere in caso di altre stanze sfitte.
Inoltre in caso di problematiche varie relative all’appartamento, lo studente potrà sempre contare su un’assistenza costante e tempestiva durante i suoi studi.
Se non hai ben chiaro il tuo target, non potrai mai individuare correttamente il prezzo con cui presentarti sul mercato.
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Quindi l’opzione investimento da messa a reddito è sicuramente una valida alternativa alla casa di proprietà per viverci, anche se ne possiedi già una.
Potresti anche considerare di non escludere la possibilità di reinvestire il tuo capitale dalla vendita della tua casa di proprietà nel trading immobiliare (il classico compro-ristrutturo-rivendo).
In questo caso, a differenza di un investimento a reddito, dovrai costantemente lavorare per continuare a far fruttare il tuo capitale: una volta che avrai chiuso l’operazione, sarà chiuso anche il rendimento. D’altro canto, parliamo di un tipo di investimento dal profitto più elevato rispetto all’investimento da messa a reddito.
Nel dubbio, potresti sempre scegliere di partire dal trading, continuare a generare capitali con un paio di operazioni e poi reinvestire il capitale accumulato in un appartamento a reddito (e perché no, anche in un paio se sarai stato in grado di far lavorare davvero bene i tuoi soldi).
Insomma, con le competenze opportune, se hai già una prima casa in cui vivi, non aspettare ancora: vendila, vai in affitto e fai rendere al meglio quei soldi con le svariate opportunità che può offrire il mercato immobiliare.